La Nuova Legge di Washington e il Dilemma della Confessione Sacra

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La recente legge firmata dal Governatore Bob Ferguson in Washington, che entrerà in vigore questo mese, ha scatenato un acceso dibattito sul bilanciamento tra la protezione dei bambini e la libertà religiosa.

La legge obbliga i sacerdoti e altri membri del clero a riferire alle autorità competenti qualsiasi informazione relativa a possibili abusi o negligenze minorili, anche se tali informazioni sono state acquisite durante la confessione religiosa.

Questa norma, pur non avendo causato minacce di esecuzione come nel caso del re bavarese Wenceslaus IV nel XIV secolo, ha comunque sollevato preoccupazioni significative.

Nel 1393, Wenceslaus ordinò la morte del sacerdote Giovanni Nepomuceno per la sua rifiuto a rivelare i segreti della confessione.

Dalla sua morte, Giovanni Nepomuceno è diventato il primo “martire della confessione” e oggi è venerato come santo.

La legge di Washington elimina la protezione per le comunicazioni riservate tra clero e penitente, un privilegio di lunga data riconosciuto in molte giurisdizioni americane.

Negli Stati Uniti, il concetto di “privilegio del clero-penitente” è un principio giuridico che impedisce allo stato di costringere un sacerdote, un ministro o un rabbino a rivelare informazioni comunicate in confidenza da un fedele.

Questo principio è paragonabile a quello che protegge le comunicazioni tra avvocato e cliente, medico e paziente e marito e moglie, riconoscendo l’importanza della fiducia in queste relazioni fondamentali per la società.

In Washington, finora, era vietato costringere un clero a testimoniare riguardo a confessioni riservate, come indicato dalla legislazione in vigore da oltre un secolo e mezzo.

Con la nuova legge, i membri del clero dovranno decidere se rispettare gli obblighi religiosi o rischiare pene detentive.

Se non rispettano la nuova normativa e non segnalano potenziali abusi, possono essere perseguiti e condannati a pene di fino a 364 giorni di carcere o a multe fino a $5,000.

La legge esclude esplicitamente altre comunicazioni privilegiate, creando una disparità tra le varie categorie professionali.

Il vescovo cattolico dello stato di Washington, insieme ad altri leader religiosi, sta contestando questa legge attraverso una causa federale, sostenendo che essa compromette la libertà di esercizio religioso garantita dal Primo Emendamento.

Le autorità affermano di avere buone intenzioni nel proteggere i bambini, riconoscendo tuttavia che, mentre il pubblico ha un interesse urgente nel prevenire i crimini contro i minori, non si può escludere la confidenza religiosa da tali obblighi.

La legge pone i sacerdoti in una posizione difficile: mantenere il segreto della confessione o conformarsi alla normativa.

I vescovi cattolici affermano di non contestare la necessità di segnalare sospetti di abusi, ma insistono sulla necessità di mantenere la natura sacra del sacramento della confessione.

Ci sono altre comunicazioni riservate, come quelle tra avvocato e cliente o tra terapeuta e paziente, che non sono soggette a tali obblighi, il che porta a interrogativi sulla giustizia e la logica della nuova legge.

Eric Kniffin dell’Ethics and Public Policy Center ha osservato che la situazione suggerisce che le comunicazioni confidenziali degli avvocati sono protette per motivi secolari, mentre quelle dei sacerdoti non lo sono per motivi religiosi.

Ci si chiede se abbia senso mantenere poteri legislativi che discriminano tra diverse forme di comunicazione privilegiata.

Mentre i legislatori di Washington e il governatore affermano di agire nell’interesse pubblico, molti ritengono che il riconoscimento di ogni comunicazione privilegiata, tranne quelle religiose, non sia accettabile.

La Costituzione statunitense non permette tali ingerenze nel libero esercizio della religione.

Di fronte a tali criticità, molti attendono con interesse la risposta dei tribunali a questa legge, nella speranza di vedere ripristinato un equilibrio tra la protezione dei minori e i diritti fondamentali di libertà religiosa.